IL PROGETTO
Il progetto intende offrire formazione professionale a 20 ragazze sud-sudanesi rifugiate nel distretto di Koboko (Uganda) e promuovere la loro integrazione nel mercato del lavoro. In questo modo si cerca di ridurre gli effetti negativi della disoccupazione e marginalità giovanile. In particolare le giovani rifugiate sono state scelte tra coloro che intendono ritornare in Sud Sudan per ricostruire il proprio Paese e cogliere a pieno le opportunità che questo consente.
Il progetto consiste in un periodo di formazione pratica 75 giorni e uno di apprendistato di 60 giorni in centri artigiani.
Il Koboko Technical Institute (KTI) fornirà il percorso teorico e pratico.
Le giovani potranno poi sostenere l’esame promosso dal Directorate of industrial Training e ricevere un diploma.
Con questa iniziativa si contribuisce all’obiettivo 4 dell’agenda 2030: Garantire un’istruzione di qualità inclusiva ed equa e promuovere opportunità di apprendimento continuo per tutti.
Inoltre si contribuisce anche all’obiettivo 8 (Incentivare una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile, un’occupazione piena e produttiva ed un lavoro dignitoso per tutti) in particolare punto 6: ridurre la quota di giovani disoccupati e al di fuori di ogni ciclo di studio o formazione.
Dove: distretto di Koboko, regione del West-Nile, Uganda, Africa
Partner locali: Koboko Technical Institute
Donatore: Comune di Trento
IL CONTESTO
L’Uganda è uno dei paesi più giovani al mondo, Il 78% della popolazione ha meno di 30 anni e la maggior parte è disoccupata a causa di basse competenze, opportunità limitate, poca autostima e varie forme di vulnerabilità.
Il tasso di disoccupazione giovanile in Uganda è tra i più alti del mondo. Il 30% dei giovani (2,3 milioni) non è impiegati nè studio, né nel lavoro, né nella formazione e 1,5 milioni sono donne.
L’area di intervento (Distretto di Koboko) ospita 828.595 rifugiati, 25% dei quali giovani.
La pandemia ha esacerbato la critica situazione per i giovani a causa di uno dei più lunghi lockdown al mondo.
La pandemia ha avuto un effetto grave soprattutto sulle ragazze più povere e vulnerabili: con la chiusura delle scuole hanno perso un luogo di protezione sociale e le gravidanze adolescenziali sono aumentate del 17%.
COSA FACCIAMO
Obiettivo generale: migliorare le condizioni di vita delle giovani rifugiate stabilitesi nel distretto di Koboko
Obiettivo specifico: facilitare l’integrazione socio economica della componente giovanile più vulnerabile che non studia e non lavora
ATTIVITÀ
- Formazione delle ragazze per mezzo di un corso di educazione della durata di 75 giorni
- Costruzione di abilità tecniche scegliendo uno dei corsi offerti dal KTI
- Competenze di business e competenze gestionali di base per l’avvio e la conduzione di attività artigianali
- Formazione in ambito umanistico-sociale per destreggiarsi nelle sfide lavorative quotidiane e in diversi ambienti sociali
- Rafforzamento della formazione professionale con un periodo di apprendistato di 60gg
- Esame di abilitazione, consegna del certificato e di un kit di strumenti utili per l’avvio dell’attività
Beneficiari diretti: 20 giovani rifugiate sud sudanesi tra i 16 e i 24 anni espulse dal sistema scolastico e senza impiego. Si prevede di selezionare una quota del 10% di giovani disabili.
Beneficiari indiretti: le famiglie delle 20 giovani, circa 120 persone. L’intera comunità poi trarrà beneficio dalle nuove attività generatrici di reddito che si creano una volta compiuto il percorso di formazione non formale
SOSTENIBILITÀ
I progetti di formazione professionale realizzati da ACAV negli anni passati hanno visto più dell’80% dei beneficiari inseriti nel mondo del lavoro.
Il progetto si sviluppa grazie a un ente locale che già offre corsi di formazione, ma che migliorerà la governance e la capacità di offrire formazione di qualità.
Le competenze tecniche e sociali acquisite dalle giovani sono un investimento per il futuro dei singoli e per le comunità in cui andranno a lavorare e promuovere lo sviluppo economico.
Inoltre, le giovani verranno sostenute nell’avviare una propria attività generatrice di reddito o trovare impiego in una realtà già esistente.
Attraverso la collaborazione con il KTI e il governo locale, ACAV promuove l’acquisizione di responsabilità degli attori locali.
RISORSE
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