GIORNATA MONDIALE DEI DIRITTI DEI BAMBINI 2020

Novembre 2020.

Da più di trent’anni, il 20 novembre si celebra la giornata mondiale dei diritti dei bambini inaugurata con la Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza del 1989.

Si tratta di una ricorrenza molto importante che vuole ricordare quanto i bambini abbiano bisogno di essere amati, protetti e tutelati.

Il 2020 è stato, un anno di continue sfide per far fronte alle devastanti conseguenze causate dalla pandemia Covid-19. In questo contesto di instabilità è quindi cruciale prendersi cura delle categorie più fragili della società, tra cui i bambini che stanno risentendo degli effetti negativi di quest’emergenza sanitaria sulla loro crescita educativa.

Circa 1,5 miliardi di studenti in tutto il mondo hanno avuto ripercussioni sulla loro formazione scolastica e si sono ritrovati, di punto in bianco, a confrontarsi con nuovi metodi di apprendimento. Mentre più del 90% dei paesi ad alto reddito si è mobilitato da subito per fornire alle scuole e ai bambini i migliori strumenti e le più avanzate tecnologie per mitigare le lacune della didattica a distanza, meno del 40% dei paesi a basso reddito ha potuto disporre di queste stesse alternative. Questi dati allarmanti dimostrano la vulnerabilità dei bambini, soprattutto nei paesi a basso reddito, dove l’accesso all’istruzione è stato compromesso per molti mesi.

La scuola rappresenta un luogo fondamentale di crescita, di apprendimento, di dialogo e di formazione della propria identità. Per alcuni bambini, è anche sinonimo di sicurezza e di protezione, un’opportunità per ricevere un pasto caldo in più e per allontanarsi da situazioni pericolose. Ad oggi però, il 25% dei paesi non ha purtroppo ancora fissato o rispettato la data di riapertura prevista delle scuole a causa della mancanza di fondi per garantire i supporti di sicurezza e di igiene predisposti dai Protocolli sanitari.

Crediamo sia comunque doveroso portare alla luce scene e azioni di estrema solidarietà in alcuni paesi del mondo, tra cui l’Uganda, che si sta impegnando per dare ai bambini delle risorse come radio, libri e kit di apprendimento ai bambini più colpiti. Gli insegnanti ugandesi, sempre nel rispetto delle norme anti-covid, si recano personalmente nelle abitazioni dei loro alunni e nei campi profughi, che ospitano attualmente numerosi rifugiati congolesi e sud sudanesi, per rispondere alle loro domande e per aiutarli nello studio.

Questi gesti di cooperazione e di sostegno reciproco insegnano che l’epidemia può essere sconfitta solamente lavorando insieme e che il mondo può diventare un posto migliore se tutti i suoi attori si impegnano nella costruzione di un futuro condiviso.

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