Il premio Nobel per la pace quest’anno è andato al Programma Alimentare Mondiale (PAM) o in inglese World Food Programme (WFP), l’agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di assistenza alimentare fondata nel 1961 a Roma.
La pace e l’azzeramento della fame vanno di pari passo. Questa la motivazione dell’assegnazione del premio: per «i suoi sforzi nel combattere la fame, per i suoi contributi nel migliorare le condizioni della pace in aree di conflitto e per la sua azione nel prevenire l’uso della fame come arma per promuovere guerre e conflitti”.
ACAV lavora insieme al WFP nell’Uganda del Nord, con un nuovo progetto che ha come obiettivo quello di aiutare 1000 contadini, ugandesi e rifugiati, a migliorare la gestione dei prodotti agricoli dopo la raccolta.
Un progetto importante che forma gli agricoltori in tutte le fasi post produzione: manipolazione/stoccaggio/conservazione/imballaggio/trasporto dei prodotti agricoli per poter disporre di merce di qualità che possa spuntare buoni prezzi sul mercato e aumentare quindi le entrate dei contadini.
Gli agricoltori riceveranno oltre a una adeguata formazione, dei semplici imballaggi per la conservazione e il packaging dei prodotti, e saranno facilitati nell’accedere ai mercati locali attraverso la creazione di una rete diretta che li colleghi a potenziali compratori.
La parte nord dell’Uganda rimane la zona più povera del paese, in cui l’80% della popolazione trova sostentamento dal lavoro della terra, è una zona che accoglie migliaia di rifugiati che scappano dai conflitti del Sud Sudan e la Repubblica Democratica del Congo. Per ACAV essere partner del WFP con questo progetto è motivo di orgoglio e un piccolo passo in avanti nella lotta alla fame nel mondo.
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